domenica 16 febbraio 2020

Magna Grecia a Badolato


Magna Grecia a Badolato

            Domenica 2 febbraio 2020 mi sono avventurato nella splendida campagna di Badolato, già ricoperta d'infiniti fiori gialli di acetosella. Mi ero consultato con il prof. Vincenzo Squillacioti della Radice e mi accompagnava il signor Vincenzo Lanciano, titolare di un'azienda agricola. Alcuni anni fa egli si è fatto promotore del restauro di una vecchia icona dedicata a Sant'Elmo, nella quale in passato era raffigurato il santo con abito scuro da monaco. Il signor Lanciano e altre persone affermano di aver visto il santo andare in giro di notte con la lanterna, e da ciò deriva la sua devozione. Mi ero già occupato di Sant'Elmo a Napoli, dove c'è una cappella a lui dedicata sul forte che porta il suo nome, accanto alla quale c'era la santa barbara dei Borboni. Lì mi fu spiegato che il santo proteggeva dal fulmine e a volte appariva sotto forma di fuoco, i famosi fuochi di Sant'Elmo, una specie di piccolo lampo blu che si crea per ionizzazione dell'aria durante i temporali. Pare che a Napoli essi si vedessero sopra il cordame delle navi nel porto. 
            Il nome di Elmo, a Napoli come a Badolato, potrebbe derivare da erma, la stele di pietra sulla quale in Grecia e Magna Grecia si poneva il busto di Ermes o di altre divinità. Sant'Elmo potrebbe derivare dalla somiglianza della parola greca erma con eremo, il deserto, da cui viene la parola eremita. Nella stradina pianeggiante davanti all'icona, ancora in tempi non lontani, la domenica di Pasqua si faceva la confronta, l'incontro tra le due statue di Cristo risorto e sua madre Maria, evento sacro in seguito trasferito a Badolato Superiore. La confronta si celebra ancora in vari paesi della fascia jonica come Sant'Andrea. Il prof. Enrico Armogida in uno studio sull'Inno Omerico a Demetra ha magistralmente dimostrato che la confronta deriva dall'antica celebrazione dell'incontro tra Persefone (Proserpina) e sua madre Demetra (Cerere), quando a primavera la figlia tornava dall'Ade, il regno dei morti, per stare una parte dell'anno con la madre.
            Per arrivare all'icona, avevamo attraversato il torrente chiamato Troia, proprio come la città distrutta dai Greci. Da una trivellazione praticata nel suo letto anni fa, fuoriesce un forte getto di acqua che in estate aumenta: una stranezza che i geologi certamente sapranno spiegare. Le leggende antiche parlano di esuli di Troia arrivati nelle nostre terre. Anche Virgilio scrive nell'Eneide che, quando gli esuli troiani dalla nave videro terra, gridarono: Italia, Italia!
            Arrivato a casa, quei ricordi di Magna Grecia mi spinsero a guardare il vocabolario greco Montanari alla ricerca di qualche indizio sulla grecità del termine Badolato. Sappiamo che Badolato viene dal latino vadum + latum, guado largo. Il vocabolario greco, tuttavia, riporta la parola bathùs, abbondante, e laon, campo di grano (pagine 389 e 1184). Pura coincidenza o antica realtà che il prof. Squillacioti ricorda nelle abbondanti mietiture della sua infanzia?

Salvatore Mongiardo
4 febbraio 2020

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