venerdì 28 febbraio 2020
mercoledì 26 febbraio 2020
sabato 22 febbraio 2020
venerdì 21 febbraio 2020
mercoledì 19 febbraio 2020
Canzone della Calabria
ANNA ITALIANO RESIDENTE A ROMA E ORIGINARIA DI PLATI'
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lunedì 17 febbraio 2020
Ricordo di Giordano Bruno
Ricordo di Giordano Bruno
Caro
Giordano,
oggi 17 febbraio del 2020 ricorre l'anniversario del tuo glorioso
martirio, avvenuto a Roma nell'anno 1600. Credo che tu esista ancora in qualche
dimensione - a parte che nel mio cuore - e desidero perciò farti arrivare le
mie lodi per il tuo formidabile coraggio nell'affrontare il rogo da vivo. Ti
ringrazio anche per la tua napoletana battuta di spirito alla maniera di Totò. Difatti,
prima del rogo, i preti ti esortavano a pentirti perché altrimenti la tua anima
sarebbe bruciata nell'inferno. Allora tu dicesti che l'anima sarebbe salita al
cielo con il fumo dell'arrosto…
Anni fa ho visitato
Montepulciano, dove sorge ancora il Palazzo Bellarmino, e mi sono rifiutato di
visitarlo pensando al cardinale San Roberto Bellarmino, capo della Santa
Inquisizione Romana, che fece condannare te al rogo e Galileo al carcere a
vita.
Quest'anno
l'acqua alta ha rischiato di sommergere Venezia, città che adoro, e mi è venuto
in mente che i veneziani votarono a favore della tua consegna al Papa, ben
sapendo la fine che avresti fatto. Forse, più che terminare i lavori del MOSE,
i veneziani dovrebbero fare un pellegrinaggio di penitenza fino al tuo
monumento in Piazza Farnese a Roma e chiederti perdono…
Da
pitagorico quale mi reputo, mi voglio pure congratulare con te, grandissimo pitagorico,
per aver scritto:
Ben fece Caino a uccidere quel
massacrator di animali Abele!
Tu avevi perfettamente capito il messaggio di Pitagora, che
affermava che l'uccisione dell'uomo nasce dall'uccisione degli animali:
Se non osi uccidere un animale, mai
ucciderai un uomo.
Quella tua frase
costituiva uno dei quattordici capi di accusa contro di te, ma la Santa
Inquisizione nemmeno la capì e la depennò…
Questo prova la distanza della Chiesa da Pitagora e da
Cristo. Egli, difatti, come dice Giovanni nel Vangelo (2, 14-16):
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe
e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò
tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete
e ne rovesciò i banchi.
Evoè.
Salvatore Mongiardo
domenica 16 febbraio 2020
Magna Grecia a Badolato
Magna Grecia a Badolato
Domenica 2
febbraio 2020 mi sono avventurato nella splendida campagna di Badolato, già ricoperta
d'infiniti fiori gialli di acetosella. Mi ero consultato con il prof. Vincenzo
Squillacioti della Radice e mi accompagnava il signor Vincenzo Lanciano,
titolare di un'azienda agricola. Alcuni anni fa egli si è fatto promotore del
restauro di una vecchia icona dedicata a Sant'Elmo, nella quale in passato era
raffigurato il santo con abito scuro da monaco. Il signor Lanciano e altre persone
affermano di aver visto il santo andare in giro di notte con la lanterna, e da
ciò deriva la sua devozione. Mi ero già occupato di Sant'Elmo a Napoli, dove c'è
una cappella a lui dedicata sul forte che porta il suo nome, accanto alla quale
c'era la santa barbara dei Borboni. Lì
mi fu spiegato che il santo proteggeva dal fulmine e a volte appariva sotto
forma di fuoco, i famosi fuochi di
Sant'Elmo, una specie di piccolo lampo blu che si crea per ionizzazione
dell'aria durante i temporali. Pare che a Napoli essi si vedessero sopra il
cordame delle navi nel porto.
Il nome di
Elmo, a Napoli come a Badolato, potrebbe derivare da erma, la stele di pietra sulla quale in Grecia e Magna Grecia si
poneva il busto di Ermes o di altre divinità. Sant'Elmo potrebbe derivare dalla
somiglianza della parola greca erma
con eremo, il deserto, da cui viene la
parola eremita. Nella stradina pianeggiante davanti all'icona, ancora in tempi
non lontani, la domenica di Pasqua si faceva la confronta, l'incontro tra le
due statue di Cristo risorto e sua madre Maria, evento sacro in seguito
trasferito a Badolato Superiore. La confronta si celebra ancora in vari paesi della
fascia jonica come Sant'Andrea. Il prof. Enrico Armogida in uno studio
sull'Inno Omerico a Demetra ha magistralmente dimostrato che la confronta deriva
dall'antica celebrazione dell'incontro tra Persefone (Proserpina) e sua madre
Demetra (Cerere), quando a primavera la figlia tornava dall'Ade, il regno dei
morti, per stare una parte dell'anno con la madre.
Per
arrivare all'icona, avevamo attraversato il torrente chiamato Troia, proprio come
la città distrutta dai Greci. Da una trivellazione praticata nel suo letto anni
fa, fuoriesce un forte getto di acqua che in estate aumenta: una stranezza che
i geologi certamente sapranno spiegare. Le leggende antiche parlano di esuli di
Troia arrivati nelle nostre terre. Anche Virgilio scrive nell'Eneide che,
quando gli esuli troiani dalla nave videro terra, gridarono: Italia, Italia!
Arrivato a
casa, quei ricordi di Magna Grecia mi spinsero a guardare il vocabolario greco
Montanari alla ricerca di qualche indizio sulla grecità del termine Badolato.
Sappiamo che Badolato viene dal latino vadum
+ latum, guado largo. Il vocabolario greco, tuttavia, riporta la parola bathùs, abbondante, e laon, campo di grano (pagine 389 e
1184). Pura coincidenza o antica realtà che il prof. Squillacioti ricorda nelle
abbondanti mietiture della sua infanzia?
Salvatore Mongiardo
4 febbraio 2020
giovedì 13 febbraio 2020
AUGURI SAN VALENTINO 2020
AUGURI SAN VALENTINO
2020
Dal più profondo del cuore faccio i miei auguri a tutte le
persone della Terra. In modo speciale alle bimbe, bimbi e loro madri che in
Siria e altrove soffrono pene indicibili a causa delle guerre.
L'attuale pestilenza del corona virus ha fato emergere che
la Terra è dominata da assassini che stanno sviluppando armi chimiche per la
distruzione dei loro nemici, che sono
parte del genere umano.
La Nuova Scuola
Pitagorica denuncia l'illegittimità di queste e di tutte le armi riconfermando
la Giornata Mondiale per la distruzione
di tutte le armi.
I governi del mondo, guidati da maschi, dimostrano la
cattiveria e la volontà assassina che li guida.
E' indispensabile una primavera, anzi un uragano pitagorico, che deponga i governi dei maschi e metta le
donne alla guida del mondo dell'amore.
Evoè!
Salvatore Mongiardo
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