giovedì 25 ottobre 2012
mercoledì 3 ottobre 2012
LA MEDICINA EUDEMONICA
INCONTRI
PITAGORICI DI CARDIOLOGIA 2012, 4-5-6 Ottobre - CROTONE
La
Medicina Eudemonica: disciplina della Nuova Scuola Pitagorica
Egregi
Signori Medici,
correva l’anno 399
avanti Cristo e Socrate era stato condannato a bere la cicuta dai Trenta
Tiranni che governavano Atene. Quell’episodio traumatizzò Platone e lo convinse
a lasciare Atene per venire a Crotone, dove si era sviluppata una dottrina, la pitagorica,
che aveva cercato di cambiare il mondo. Platone rimase a Crotone sette anni e frequentò
la Scuola Pitagorica riaperta dopo la cacciata di Pitagora e dei suoi. La
riapertura, avvenuta per intervento di Pericle, fu guidata dai
vecchi Pitagorici sopravvissuti che si erano dati alla medicina.
A Platone non bastò la
conoscenza della dottrina appresa da Filolao, Archita, Eurito, e decise di scendere
in campo per cercare di cambiare il mondo. Accettò così l’invito di Dionigi il
Giovane, tiranno di Siracusa, e si recò alla sua corte cercando di guidarlo verso
un governo che promuovesse il bene comune. Ma da Dionigi trovò solo intrighi,
soprusi, omicidi. Platone dovette fuggire due volte per salvarsi, e descrisse
quella sua esperienza nella Settima Lettera,
dove concluse che la politica altro non è
che corruzione e, se si voleva cambiare il mondo, bisognava che o i re diventassero filosofi o che i filosofi
diventassero re.
Da allora sono passati ventiquattro
secoli e i politici non sono diventati filosofi così come i filosofi non sono
saliti al comando della cosa pubblica. Nel suo dialogo La Repubblica, Platone individua l’ostacolo al cambiamento nella
psiche del tiranno, che anela al potere per soddisfare tre brame: prima il sesso,
poi i soldi, infine il potere. Sembrerebbe, dunque, che la città del buon
governo sia destinata a rimanere nel mondo dei sogni, dell’utopia.
Oggi noi ci troviamo riuniti
dove l’Italia è nata, in Calabria, una terra che possiede il più ricco giacimento
culturale della storia umana. Difatti, Re Italo fondò l’Italia trasformando il
popolo degli Enotri da allevatori di
animali in agricoltori, avviò cioè un intero popolo verso il vegetarianismo: è questa la vera origine
della dieta mediterranea, certificata da Aristotele che riporta quel
cambiamento nella Politica (libro
VII, capitolo X). Italo inoltre istituì il sissizio,
il pasto comune al quale tutti partecipavano e al quale tutti portavano il cibo
che divideva in amicizia. Il modo di vivere libero ed egualitario degli Itali influenzò
gli schiavi pastori della Lucania, i Bruzi, che fuggirono dai loro padroni e si
rifugiarono in Aspromonte. La vicenda dei Bruzi influenzò a sua volta i coloni greci
di Locri, i quali introdussero la proibizione della schiavitù nel VI secolo
avanti Cristo: era la prima volta al mondo che questo accadeva.
Vegetarianismo,
libertà, convivio: su questi tre principi si basava quell’Italia
che fece una grande impressione su un bimbo portato a Crotone dal padre durante
un suo viaggio d’affari. Quel bimbo, di nome Pitagora, avrebbe girato il mondo
e imparato tutto lo scibile umano, ma sarebbe tornato a Crotone, dove fondò la
Magna Grecia, inserendo quei tre valori italici dentro la sua sintesi di filosofia,
matematica e religione. Egli formò così un corpo di dottrina che sbalordì il
mondo, si diffuse per tutto il Mediterraneo e arrivò agli Esseni, i Pitagorici
ebrei, che la trasmisero a Gesù.
Questa premessa era
necessaria per mostrare come questa terra di Calabria, oggi così problematica,
è stata il crocevia di grandi idealità che hanno conquistato il mondo. E mi
domando se questa terra è stata grande solo nel passato o può esserlo ancora
oggi. A questa domanda ho risposto col mio libro Cristo ritorna da Crotone, breve e libero in rete, che vi invito a
leggere. Io non ho dubbi che dalla Calabria verrà la nuova Civiltà Sissiziale. E
lo affermo senza lasciarmi scoraggiare dal fenomeno della criminalità
organizzata, anzi noto che questa terra sprigiona sempre grandi energie, anche
nel crimine. Aspromonte, terra degli schiavi pastori fuggitivi, che poi i
conquistatori Normanni ridussero di nuovo a schiavi pastori! Se togli la
libertà e l’uguaglianza, prevarranno degrado e crimine, scriveva Platone nella Repubblica!
Passiamo ora alla Medicina Eudemonica e chiariamo che la
parola viene dal greco eudaimonìa che
significa felicità, il traguardo al quale hanno aspirato gli uomini di tutti i
tempi. Scopo della Medicina Eudemonica è quello di intervenire sulle cause che impediscono
la felicità dell’uomo e che possiamo
riassumere con una sola parola: angoscia o dolore
della vita, come nella lontana India la chiamò un contemporaneo di
Pitagora, Budda. La Medicina Eudemonica va oltre la salute del corpo e mira a
portare armonia nella psiche, dentro l’individuo: questa medicina sarà la base
della Nuova Scuola Pitagorica che vogliamo aprire a Crotone. Pitagora, nel
tentativo di stabilire l’armonia, estese la liberazione dall’angoscia agli animali
che soffrivano al momento dell’uccisione. La stessa cosa fece Gesù quando
cacciò gli animali dal Tempio di Gerusalemme, dove aspettavano di essere
venduti e sacrificati. Gesù, il grande medico, conduceva una lotta senza
quartiere contro ogni angoscia del vivere: dava il pane agli affamati, la vista
ai ciechi, la vita ai morti.
Ho letto di recente che
negli USA metà della popolazione ricorre all’aiuto di psicofarmaci per vincere
l’ansia. Cosa è che non va? La risposta viene da Pitagora, che condannava i tre
fondamenti della vita americana: il consumo di carne, la competizione, la
ricerca del successo e dei soldi. Pitagora insegnava che il cibarsi di carne
scatenava pulsioni di violenza e disordine sessuale. E riteneva che la vittoria
era indegna di una persona perbene: la
vittoria sporca l’uomo, sosteneva, perché la vittoria separa il vincitore dai vinti e lo rende soggetto di
invidia. Una società altamente competitiva come quella americana, dove
tutti sono spinti al successo e a guadagnare molti soldi, non può che generare
angoscia. Nelle antiche comunità pitagoriche e cristiane, l’ansia del vivere era
azzerata dalla comunione di vita e di beni: il profitto e il danaro stesso
erano proibiti. Oggi siamo tutti angosciati da debiti pubblici insostenibili e
nessuno ha proposto finora una soluzione accettabile del problema.
Dobbiamo però ammettere
che le scuole di Crotone, Atene e Alessandria sono passate e il mondo è stato
sempre guidato da politici ambiziosi e corrotti, se non completamente pazzi. E
verrebbe la voglia di risolvere il dilemma di Platone sostituendo i medici ai
filosofi: perché non mandiamo i medici al potere? Sono una classe colta,
rispettata, sempre a contatto con i pazienti e le loro famiglie. Chi meglio di
loro potrebbe governare il mondo? Quest’interrogativo me l’ero già posto al
momento della visita militare, quando il capitano medico mi dichiarò abile alle
armi. Allora avvertii una stonatura: quel medico, che per vocazione doveva curare
la salute, era invece un alleato del potere e mi mandava sotto le armi: altri
medici avevano fatto la stessa cosa con mezzo milione di giovani italiani morti
nella seconda guerra mondiale.
Poi, durante i miei
studi in Germania, rimasi scosso quando lessi la lettera con la quale Hitler
incaricava il Capo dei Medici del Reich, il dottor Gerhard Wagner, di
provvedere col piano Aktion T4 all’eliminazione dei cittadini tedeschi malformati,
mutilati, disadattati, down, omosessuali. Non ci fu nemmeno una legge, ma un semplice
incarico scritto su una lettera, che i medici tedeschi assolsero praticando una
iniezione letale a circa duecentomila persone. Allora compresi che a quei
medici mancava quello che mancava a tutti i tedeschi: una presa di coscienza,
l’unica forza capace di portare a un cambiamento duraturo. Perché non pensare allora
a una Assemblea Eudemonica Permanente
che dalla Nuova Scuola Pitagorica dia direttive che portino l’Italia e il mondo
fuori dalle secche della politica attuale? Immagino le vostre obiezioni e il
richiamo alla realtà. Ma l’uomo è fatto di grandi desideri, e i desideri
nascono per essere esauditi, così come è stato per il volo umano e la vittoria
su molte malattie. Noi ci troviamo in una terra che ha visto formidabili
sperimentatori come Italo, Pitagora, Alcmeone, Platone, Cassiodoro, Gioacchino
da Fiore, Campanella. Una cosa accomuna questi personaggi: lo sforzo per
trovare forme di vita in armonia con la società e con se stessi. Quell’armonia,
che diventò il simbolo del pitagorismo, non si raggiunge per favore divino né
per uno strano destino, ma si ottiene con uno stile di vita che elimina le
cause dell’angoscia. Si comprende così il messaggio di Cristo: Il regno di Dio è dentro di voi. Egli
afferma, da filosofo pitagorico, che il raggiungimento della felicità è a
portata di mano se si vive in comunità di vita e di beni, se si rimettono i
debiti, se non si spreca la vita alla ricerca del successo e dei soldi. Più ci
si avvicina a questi principi, più diminuisce l’angoscia che invece più aumenta
quando da essi ci si allontana.
La Nuova Scuola
Pitagorica dovrà cercare di vincere anche la più grande delle angosce, quella
della morte, che Pitagora vedeva come una trasmigrazione misteriosa dell’anima
in un nuovo corpo: la metempsicosi.
La Nuova Scuola indagherà a fondo la morte, seguendo l’insegnamento di Gesù. La
sua tomba vuota significa che la morte non farà più paura quando la conoscenza
spiegherà la morte. L’eclisse di sole ci insegna come ciò sia possibile. Ai
tempi di Cartagine, i genitori offrivano al dio Baal il primogenito,
bruciandolo vivo, per paura che il sole non sorgesse più. Oggi l’eclisse non
mette più paura perché è spiegato: una cosa è il fenomeno e altra cosa è la
paura del fenomeno. Sembra un traguardo impossibile, ma la scoperta del Big
Bang, della materia oscura e dei buchi neri ci suggeriscono che ci sono molte
dimensioni dell’essere ancora inesplorate. Io vi esorto, Signori Medici, di
ispirarvi a quelle grandi figure e di essere audaci nel desiderio. Il ciclo di
decadenza della Calabria e dell’Italia si sta per chiudere e da Crotone nasce
una nuova epoca della storia.
Salvatore
Mongiardo
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