lunedì 1 luglio 2024

IL TEMPO GIUSTO

 Il tempo giusto

La mia conoscenza dei luoghi e dei fatti di Squillace risale agli anni 1954 e 1955, tra i dodici e i tredici anni della mia età, passati in quel seminario vescovile. Il seminario di Squillace era stato fondato nel 1565 per opera del cardinale Guglielmo Sirleto, grande amico di San Carlo Borromeo, che a Roma era stato suo allievo e che lo ammirava per la sua grande cultura di latino, greco ed ebraico, ma più ancora per la sua vita integerrima, il fervore nella preghiera e lo spirito di carità verso i poveri. Guglielmo era originario di una buona famiglia calabrese di Guardavalle, comune della fascia jonica compreso allora nella diocesi di Squillace. San Carlo aveva sostenuto Sirleto in tre conclavi, caldeggiando senza successo la sua elezione a papa. Per onorare quell’amicizia, suo nipote Fabrizio Sirleto, vescovo di Squillace, volle dedicargli una mastodontica chiesa adiacente al loro palazzo in Guardavalle. Ma non ci fu cifra bastante per portare a compimento quell’opera iniziata intorno al Milleseicento.

In seguito incontravo immancabilmente il cardinale Sirleto indagando l’origine del calendario gregoriano. Anzi, incontravo sempre dei calabresi quali ideatori e promotori della riforma gregoriana: il professore di medicina e astronomo Luigi Lilio di Cirò, suo fratello Antonio e un altro calabrese di Tropea, il cardinale Vincenzo Lauro. La mia ipotesi era che in Calabria si era sviluppata un’attenzione al problema del tempo giusto già all’epoca di Cassiodoro, il quale aveva costruito orologi ad acqua e aveva scritto anche un trattato sull’argomento. Cassiodoro inoltre aveva frequentato a Roma Dionigi il Piccolo, il monaco siriano che fissò l’anno di nascita di Gesù con un errore di pochi anni, monaco che egli frequentò a Roma e che forse venne a trovarlo a Squillace. 

Il problema del tempo sarebbe stato poi ripreso da Barlaam il Calabro di Seminara, maestro nel Milletrecento di greco e latino di Petrarca e di Boccaccio a Firenze. Barlaam aveva elaborato uno schema complesso per calcolare la data della Pasqua, forse sviluppato poi a fondo dai due fratelli Lilio. Con l’appoggio del cardinal Sirleto, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, il nuovo calendario aveva superato l’esame di tutti i dotti, fu promulgato da Papa Gregorio XIII nel 1582 ed è ora adottato in tutto il mondo. Più di una volta avevo pensato che in Calabria ci doveva essere un gigantesco deposito di energie mentali se aveva potuto dare al mondo l’Italia, la Magna Grecia e il tempo giusto. 

 

Salvatore Mongiardo, 30 giugno 2024