mercoledì 25 febbraio 2015

SALVE REGINA di Saverio Mattei

Salve Regina

Volto in versi italiani da Saverio Mattei (1742-1795), barone di Montepaone e residente a Sant’Andrea dove sposò Maddalena Stella. Fu avvocato, poeta, Ministro della Real Casa Borbonica, musicologo e musicista. Morì a Napoli.
Questo Salve Regina, che dedico a mia madre nel decimo anniversario della sua morte, l’ho trascritto nella Biblioteca Ambrosiana di Milano dall’Ufficio della B. V. Maria, seconda edizione, Siena 1784. Una edizione analoga è ora consultabile in rete.

Te pietosa, te Madre amorosa,
O Regina, te inchino, e saluto,
Mia dolcezza, mia speme, l’aiuto
Solo attendo, mia vita, da te.
In esiglio raminghi, e meschini
Ah! qui d’Eva noi miseri figli,
A Te sola dei nostri perigli
Ricorriamo, gridando mercé.
Ed in questa di pianti, e lamenti
Valle opaca, sfogando in sospiri,
A te sola con flebili accenti
Raccontiamo gli affanni del cor.
Deh! quei dolci bellissimi rai,
Onde il Cielo più bello tu fai,
A noi volgi: tu nostra Avvocata,
Tu consola de’ figli il dolor.
E il bel frutto del puro tuo seno
Deh ci mostra Gesù benedetto,
Ed un giorno richiamaci almeno
Dall’esiglio col figlio a goder.
Per te dunque de’ servi devoti
Le preghiere si adempiano, e i voti,
Verginella pietosa Maria,
Dolce oggetto del nostro piacer.

Salvatore Mongiardo
25 febbraio 2015




giovedì 19 febbraio 2015

VIELLEICHT: FORSE- Una poesia scritta per me

Aprendo il vocabolario Brockhaus di tedesco ho rivisto questa poesia che Frau Elisabeth Alexander ha scritto come dedica a me regalandomi il vocabolario. Lei era una persona di straordinaria intelligenza e sensibilità e fu la mia padrona di casa ad Heidelberg, dove studiavo al Max Plank Institut . La traduco così:

FORSE
Volere e umiltà costruiscono
longanimi ponti
sopra la mansuetudine d'argento.

Risuona il Requiem?
Afflizione senza lamento-
Ritornata a casa nel grembo,
piange l'anima rinata. 

Disse uno a sera,
le foglie colorano l'autunno;
forse alberi stanno zitti.

Heidelberg, 15. 10. 1966