martedì 4 marzo 2014

ANDANDO A GERACE


Il levante alza onde verdeggianti
Che si rompono a riva spumeggiando.
O Mare Ionio del golfo di Squillace,
Che non trovi mai pace,
Quali tesori oggi scoprirai?
Altri bronzi sommersi o antichi marmi?

Lascio Locri che Nòsside cantò
Ed a Gerace vertiginosa ascendo.
Una monaca sola mi riceve
Davanti a un monastero diroccato
Che un re di Spagna -la lapide è consunta-
Colmò di benefici e privilegi:
Ora un libro io dono dove ho scritto
Di Cristo che ritorna da Crotone.

Caduto è il vento e il mare si ricopre
Di luce meridiana. O glauco Ionio,
Il più grande tesoro oggi discopri:
Dalle tue sponde che Crotone bagnano
Cristo inizia il ritorno tra di noi.

Composta a Tanjore, India del Sud, il 23 gennaio 2014, in ricordo della visita da me fatta a Madre Mirella Muià, nel monastero di Monserrato a Gerace. Madre Mirella viveva a in Francia e ha lasciato Parigi e la Sorbona per tornare nella sua terra, dove è stata consacrata monaca dal vescovo Bregantini. 

Salvatore Mongiardo