mercoledì 26 novembre 2025

DALE GEMELLE KESSLER A SAN BRUNO E OLTRE

 

Dalle Gemelle Kessler a San Bruno e oltre

 



La recente morte volontaria della Gemelle Kessler mi ha richiamato alla mente La Danza o Trionfo della Morte dipinta in Val Seriana a Clusone, provincia di Bergamo, non tanto per le lunghe gambe ossute, ma per il trionfo vero e proprio della morte che, nell’eutanasia delle Gemelle, mi appare come voglia di morte irrefrenabile di antichissima origine indoeuropea: se non uccidi qualcuno, anche a sé stessi se necessario, non hai gustato il grande piacere di dare la morte.

Ecco il dipinto: 


 La lugubre vicenda delle Kessler ha avuto in Germania una lunga storia ben documentata: almeno 7.057 suicidi furono segnalati solo a Berlino nel 1945, sebbene si ritenga che il numero reale sia superiore. Quei suicidi, praticati subito dopo la morte di Hitler, avvennero in tutta la Germania: nella cittadina di Demmin circa 1.000 persone si tolsero la vita. Molti gerarchi nazisti e i loro familiari si suicidarono dopo Adolf Hitler ed Eva Braun il 30 aprile 1945. Joseph Goebbels, ministro della Propaganda, uccise col veleno i suoi sei figli assieme alla moglie Magda, che uccise sparandole, lei consenziente, prima di spararsi. 

Nessun italiano, che io sappia, si è suicidato alla morte di Mussolini… Dicono che le razze non esistono, ma quest’episodio solleva qualche dubbio in merito.

             La voglia di morte aveva imperversato in Germania sotto Hitler già a partire dal 1933 con l’Aktion T4, un programma di eutanasia che portò alla soppressione di centinaia di migliaia di persone di nazionalità tedesca con disabilità mentali e fisiche, le cosiddette "vite indegne di essere vissute". La soppressione avveniva per mano di medici che iniettavano con la siringa il veleno nel braccio della vittima.

Si stima che durante il periodo di applicazione del programma T4, siano state uccise fra le 60000 e le 100000 persone; per quanto riguarda la sola terza fase dell'Aktion T4, i medici incaricati di portare avanti l'operazione decisero di uccidere il 20% dei pazienti presenti negli istituti di cura, per un totale stimato di circa 70000 vittime. Le uccisioni proseguirono anche dopo la fine ufficiale del programma, portando il totale delle vittime intorno alle 275.000.

Per maggiori ragguagli su questa vicenda consultate il sito: https://it.wikipedia.org/wiki/Aktion_T4.

 

Nei due anni 1965-66 che io ho passato in Germania, alcune persone mi hanno raccontato che quando un loro familiare veniva soppresso, se i vicini chiedevano sue notizie non vedendolo più, i familiari mentivano dicendo: Il governo l’ha mandato in vacanza a Merano, dove si trova molto bene.

     Freud ha scritto che il maggior piacere del maschio è uccidere, un piacere, secondo me, camuffato sotto varie ragioni come la difesa dei confini, la patria, la religione, il valore o altro: in realtà tutte le guerre nascono da quella precisa voglia di morte. Io sono un ammiratore di San Bruno, un santo secondo me non capito, che abbandonò Germania, Francia, Roma con tutti i disordini e le guerre, e volle vivere a Serra tra il popolo dei Lacini, gente semplice e buona. Senza rendersene conto, egli era un emulo di Pitagora, che abbandonò tutti gli onori di Kroton per andare a vivere tra i Lacini di Capo Lacino. Tutti e due arrivarono in Calabria a circa sessanta anni di età: Pitagora sposò la giovanissima e bellissima Teano, con la quale ebbe sei figli. Invece, il tedesco San Bruno scaricò la voglia di morte della sua gente contro sé stesso con penitenze durissime, vita solitaria e preghiere costanti che lo portarono alla morte per incontrare lo sposo, Gesù. Con tutta la mia simpatia, San Bruno rivolse la voglia di morte contro sé stesso, rifiutando la vita semplice e naturale dei Lacini. E, sia detto senza malizia e solo col desiderio di aiutarli, i Certosini i sembrano i nazisti di sé stessi, conducendo una vita di solitudine e penitenze durissime. Contenti loro…

 San Bruno o Brunone di Colonia (1030-1101)

 

 

Questa voglia di morte ha accompagnato gli Ebrei fin dalla liberazione dalla schiavitù in Egitto, quando conquistarono la terra dei popoli che sterminarono per creare l’antico stato di Israele. Gli Ebrei della diaspora, poi, sono stati perseguitati e uccisi dappertutto, mentre oggi la loro guerra contro i Palestinesi è sotto i nostri occhi. Che dire? Questa vicenda non è la sola, ma accompagna tutti i popoli di origine indoeuropea, Slavi e Anglosassoni inclusi, i quali hanno sempre guerreggiato negli ultimi seimila anni. Ciò è confermato dalla vicenda di Sansone e della sua amante Dalila, che lo tradì tagliandoli i capelli nei quali stava la sua forza, e lo consegnò ai suoi nemici Filistei, antico nome dei Palestinesi, che l’ebreo Sansone aveva ucciso in gran numero. I Palestinesi lo accecarono e lo misero a girare la mola di un mulino come un bue. Poi fecero una grande festa nel tempio di Dragon per celebrare la loro vittoria su Sansone, portato incatenato. Ma egli aveva riacquistato la forza con la crescita dei capelli e fece crollare le colonne del tempio, uccidendo sé stesso e moltissimi Palestinesi. Questa vicenda, è scritta nella Bibbia (Libro dei Giudici, 21-31), dove è specificato che essa avvenne… a Gaza! Lì, dopo tremila anni, la lotta continua.

 

Sansone a Gaza

 


 

Riprenderò quest’argomento, per ora solo accennato, perché ritengo che sia giunta l’ora di buttare fuori dalla storia ogni guerra con un sommovimento mondiale delle coscienze che sollevi l’umanità dalla melma che la sommerge.

 

Salvatore Mongiardo

26 novembre 2025

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