Luna miliardaria
Rosso di rabbia il sole d'agosto
Si abbassa all’orizzonte per dormire.
I fieri massi di granito sardo
Lo irridono mostrando denti aguzzi:
O sole, fiamma divoratrice,
Da milioni di anni resistiamo,
Acqua e vento temiamo, ma non te!
Da Romazzino si alza lentamente
La luna tutta bianca per paura
Del sole non ancora coricato
Sopra il suo letto di porpora e d’oro.
Timidetta si specchia sul Gran Pevero
E poi risplende sopra Porto Cervo
Sicura e altera come una miliardaria
Luna piena di Costa Smeralda.
E guarda verso il mare la Caprera
Ove giace il Leone in sepoltura
Con un respiro che solleva l'onda
Ovviamente gli ultimi tre versi sono tratti
dalle Laudi di Gabriele D'Annunzio.
Dedico questa poesia agli amici della
Sardegna, con promessa di andare a ritrovarli: Anna, Antonio e Silvia Farre,
Mariella e Antonietta Cossu, Lia Pisu, Bartolomea Bulciolu, Livio Macchia, Antonio
e Giuliana Bellasich, Charles Cronin, Stefano Favara, Massimo Scardovi, Libero
e Marco Balata, Jacqueline e Nicolaus Geretshauser, Bruce Mac Eachern, Heiner e
Aki Flaig, John David Rose, Dieter Tetzner, Susy e Sophie Aimé, Rossella e
Maria Grazia De Filippi, Maurizio Paterlini, Gianni Branca, Silvio e Silverio, Rosa e Raffaele Pileci, Elio Guariento, Anna Casella, Corrado Pugliese, ecc…
ecc… ecc… Chiedo venia a quelli che non menziono.
Luglio 2014
Salvatore
Mongiardo
Nessun commento:
Posta un commento